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Bassiano, la beffa del palio dei Porci: «Nessuno ha portato i maiali in braccio»

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CAT_IMG Posted on 4/8/2011, 18:00
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Ignorata l'ordinanza dei prefetto di Latina, la gara paesana si è svolta con gli animali al guinzaglio. Ed ora gli animalisti denunciano il sindaco alla magistratura
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LATINA - Torna a infiammare gli animalisti la polemica sulla Corsa dei porci di Bassiano. Domenica 31 luglio, i suini protagonisti della tenzone sui monti Lepini avrebbero dovuto «correre» in braccio ai loro padroni, in seguito ad una ordinanza che disponeva il singolare trasporto per evitare maltrattamenti denunciati da più associazioni. Invece la gara si è svolta come sempre, con lo stile che da quasi cinquant'anni la contraddistingue: maiali al guinzaglio e nessun risparmio di fatiche per le bestie. Il tutto tra un'insperata folla: le accuse e le polemiche degli animalisti, infatti, avevano provocato un boom di spettatori, non solo locali.


Bassiano 2010, un allevatore con il suo «campione» SINDACO E PRO LOCO DENUNCIATI - Ora il Partito animalista europeo (Pae), che aveva diffidato il Comune, passa alle denunce. «Siamo stati presi in giro», dicono gli attivisti che domenica erano nella piazza del paese collinare in provincia di Latina, sperando di assistere alla corsa dei porci presi in spalla dai padroni. Tra le urla dei cavalieri, invece, hanno dovuto sentire i grugniti di maiali incitati a correre per alcuni metri tra i viottoli di Bassiano. Così, conferma il coordinatore nazionale del Pae Enrico Rizzi, «abbiamo denunciato il sindaco di Bassiano e il responsabile della pro loco per la manifestazione con i maiali tenuti al guinzaglio, modalità che contravviene a quanto era scritto nell'ordinanza del prefetto di Latina con cui era evidenziato che le regole sarebbe state modificate».
CRONACA DELL'INGANNO - A Bassiano, domenica scorsa, gli attivisti erano giunti con le loro armi ( megafoni e bandiere) scortati dalla polizia che ha consentito il carosello dei manifestanti non senza che dal pubblico partisse qualche moto di disapprovazione per la festa che sembrava rovinata. Ma gli animalisti, che pochi minuti prima dello «start» avevano ricevuto le rassicurazioni del sindaco, non hanno potuto fare nulla per bloccare la tradizionale corsa dei maialiNUOVE TESTIMONIANZE - Ora la polemica si sposta sul fronte giudiziario, mentre i riflettori dei media - domenica c'erano anche le telecamere di alcune tv nazionali a seguire la corsa - alimentano dalla crescente curiosità per un fatto che da folclore si trasforma in battaglia ideologica nell'Italia dove le fiere e i palii con gli animali si moltiplicano d'estate. La querelle esce dalla cerchia della cittadina in provincia di Latina come di tanti borghi dalla Sicilia al Veneto, grazie alle testimonianze indignate di una miriade di cittadini - tra attivisti e semplici curiosi - che denunciano l'uccisione di cavalli, somari, capre e oche in ossequio a tradizioni secolari.
Ma in certi casi la presenza delle associazioni si fa rischiosa per gli stessi manifestanti… Ed è forse questo che ha trasformato Bassiano nella madre di tutte le battaglia per la liberazione degli animali dal giogo di anacronistici appuntamenti paesani. Ora la parola passa alla magistratura.

Michele Marangon
03 agosto 2011(ultima modifica: 04 agosto 2011 11:48)
http://roma.corriere.it


 
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