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Sperimentazione animale: quattro buoni motivi per dire basta

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Manola3
CAT_IMG Posted on 16/5/2012, 10:05





Le ragioni scientifiche delle vivisezione sono oggetto di critica; l’efficacia di questa pratica è messa in discussione, a partire dalle differenza genetiche esistenti tra individui che non appartengono alla stessa specie. Proprio queste diversità, infatti, impediscono di estendere con naturalezza e consequenzialità i risultati ottenuti su una particolare specie, a quella umana. A puro titolo d’esempio le associazioni riunite nella Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente forniscono alcuni dati:

92%: è la percentuale dei farmaci che, dopo aver superato le prove sugli animali, viene scartata con le prove cliniche sull’uomo (Food and Drug Administration, USA);

37-50: è la percentuale di predittività dei test su animali per l’uomo (Lancet, 04.06.2011);

43%: è la percentuale di risultati ottenuti sui topi che discordano da quelli ottenuti sui ratti, loro stretti parenti, e viceversa (prof. Ames, Università della California);

3 su 10: è il numero medio delle specie animali che, tra le 10 più usate, danno la stessa risposta dell’uomo (Suter K. E, 1990);

Questi numeri sono sufficienti per testimoniare quanto la sperimentazione scientifica sugli animali possa essere inutile e fuorviante nei propri risultati. Disincentivare tale pratica a favore di metodi alternativi che non vedano l’impiego di animali è prima di tutto un dovere che trova la sua ragione nella tutela della salute umana. E’ questa la direzione che persegue l’art. 14 alla legge comunitaria 2011 nella sua attuale formulazione.
Al problema della validità scientifica dei suoi metodi, si affianca la questione etica che viene troppo spesso nascosta e che non può essere ignorata. La ricerca della conoscenza non è uno scopo che permette di giustificare qualsiasi azione, ma anzi deve essere sottoposta alle ragioni etiche, libera dalla discriminazione arbitraria che permette a chi detiene il potere di dominare i più deboli. Se non fossimo convinti della validità di questo principio, daremmo ragione al dottor Mengele.
Si ritiene dunque che l'Italia debba farsi protagonista di un cambio di marcia, che ci possa quindi orientare verso una più ampia diffusione dei metodi alternativi, e che recepisca la pressante domanda dell'opinione pubblica che chiede maggiori tutele nei confronti degli animali. Infine, una recente ricerca dell'Istituto Eurispes ha rilevato che ben l'86 per cento degli italiani è contrario alla sperimentazione, in qualunque forma essa sia condotta.

 
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CAT_IMG Posted on 16/5/2012, 10:10
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Purtroppo l'uomo è stupido e non ci arriva a certe cose :grr:
 
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