Secondo Maurizio Catania "dietro il randagismo esiste un'infinità di interessi: chi fa l'imprenditore con gli animali, chi ci specula e pure la piaga della vivisezione, anche se la legge la vieta"
Milano, 9 giugno 2012 - Per le strade siciliane vagano oltre 100mila cani senza un padrone. Un'emergenza dietro cui si nascondono anche numerosi interessi secondo Maurizio Catania, dell'Ufficio diritti animali di Catania.
"Comprendo perfettamente che i cani, non hanno tessere di partito, non votano, non producono consenso, però diceva Gandhi che la virtù di un popolo si misura nella capacità del mantenimento e del rispetto che si ha dei propri animali. Devo dire che gli sforzi sono solo a livello legislativo, ma molte volte il legislatore non è consigliato bene, perché dietro il randagismo esiste un'infinità di interessi: esiste chi fa l'imprenditore con gli animali, esiste l'interesse della speculazione degli animali, l'interesse della vivisezione che purtroppo è una piaga, anche se la legge la vieta".
Per risolvere il problema il governo aveva pensato di proporre una tassa sui cani, idea affossata da numerose polemiche: in molti temevano che una tassa avrebbe prodotto l'effetto contrario."Noi stiamo dotando di collarino contraddistintivo di colore rosso o fosforescente affinchè i cittadini vedendo quel cane sanno che il cane viene sterilizzato e seguito".
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