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Sacerdote ferma cane guida «Non entra in chiesa» E comitiva di ciechi va via

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CAT_IMG Posted on 30/8/2012, 10:30
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VIGGIANO - «Il cane non può entrare? E allora ce ne andiamo tutti». Uno spiacevole episodio è accaduto nella Basilica di Viggiano, una delle mete della visita di sette giorni organizzata in Basilicata dall’Unione italiana ciechi di Frosinone: il cane guida di non vedenti è stato «stoppato» all’ingresso della chiesa e non c’è stato verso di far ragionare il sagrestano e un giovane sacerdote, che in quel momento faceva le veci del parroco don Paolo. Ma come fa a muoversi un cieco senza la sua guida? Niente da fare. In chiesa il quattrozampe non può entrare.
Evidentemente il prete ignora la legge: è vero che non esiste una vera e propria normativa che regola l’accesso degli animali nei luoghi di culto, ma è anche vero che esistono leggi (la 60/2006 e la 37/1974) che riguardano proprio i cani accompagnatori di non vedenti, che hanno via libera in qualsiasi luogo pubblico e privato senza alcuna restrizione.

Al di là di regole e normative, un po’ di buonsenso da parte del sacerdote avrebbe evitato il caso: «Siamo entrati mentre si celebrava il Rosario - racconta una ragazza dell’associazione di non vedenti -. Abbiamo chiesto la presenza di un sacerdote che potesse raccontarci la storia della chiesa e siamo usciti per incontrarlo. Ma proprio il prete ci ha detto che il cane non poteva entrare. Gli abbiamo spiegato l’importanza dell’animale per orientare un non vedente, ma tutto è stato inutile. A quel punto ce ne siamo andati. Se non può entrare l’animale non entriamo neppure noi».

Raggiunto telefonicamente dalla Gazzetta il parroco don Paolo D’Ambrosio si dice profondamente dispiaciuto per quanto successo: «Chiedo scusa per questo piccolo incidente frutto di un disguido - dice - e spero che gli ospiti di Frosinone possano tornare nella nostra chiesa. Certo - conclude riferendosi al loro ingresso mentre si stava recitando il Rosario - durante una celebrazione occorre rispettare il silenzio della preghiera e l’handicap non può diventare un privilegio». Le scuse del parroco saranno sufficienti a sanare la frattura? Forse no.

Un fatto è certo: è grave che un episodio simile sia accaduto in una chiesa e ad opera di un rappresentante della religione cattolica, che, almeno «sulla carta», dovrebbe essere anche un portavoce dell'infinito amore di Dio verso tutte le creature ed il creato. Compresi i non vedenti e i loro meravigliosi e fedeli cani guida.
Fonte:Gazzetta del mezzogiorno
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